ACCERTAMENTI E MANOVRE DA FARE PER SALVARE LA VITA AD UNA PERSONA

Tenendo ben presente quello che abbiamo detto precedentemente, adesso vediamo come accertarsi dei casi ed eseguire i primi soccorsi.

- Accertamento dei PARAMETRI VITALI e visione della PUPILLA
- Accertamento POLSO ARTERIOSO
- Accertamento delle EMORRAGIE ed il LACCIO EMOSTATICO
- Accertamento delle USTIONI
- La POSIZIONE DI SICUREZZA
- La RESPIRAZIONE ARTIFICIALE
- Il MASSAGGIO CARDIACO


Alcune indicazioni su cosa fare nel caso capitasse un'emergenza di tipo sanitario. Vi espongo alcune semplici indicazioni che se ben attuate possono facilitare il soccorso ad un infortunato se non adirittura salvargli la vita. NESI NICOLA non si assume nessuna responsabilità su eventuali conseguenze derivanti dall'applicazione dalle manovre sotto esposte: infatti non si può diventare un soccorritore leggendo qualche articolo o qualche righa di un libro ma si deve frequantare almeno un corso di primo soccorso e soprattutto fare pratica su casi simulati. Comunque le seguenti informazioni possono essere utili per sapere cosa fare e soprattutto cosa non fare mentre si attende l'arrivo dei soccorsi specializzati.


LA PUPILLA

Se normale, indica un buono stato di salute e non ci sono traumi preoccupanti.

  • Traumi oculari
  • Lesione ossea dell'orbita
  • Traumi sul collo
  • Frattura base cranica
  • Intossicazione acuta oppiacei

  • Traumi contusivi del bulbo
  • Traumi cranici
  • Intossicazione
    (alcol, etere, cloroformio)
  • Cause farmacologiche
  • Asfissia, anossia, neurosi

C'è un trauma cranico anche se non localizzato dall'infortunato al momento.

E' bene trattarlo come emergenza.


POLSO ARTERIOSO

La palpazione del polso è quell' indagine che puo' dare immediatamente nozioni dirette sull attività cardiaca e su molte condizioni circolatorie.

Le sedi preferite per la palpazione del polso sono:

  • la radiale

  • (la più comoda ed accessibile).
  • la carotidea,

  • la più prossima all' aorta e quindi al ventricolo sinistro.
  • la brachiale

  • nella metà interna della piega del gomito ad avambraccio leggermente flesso.

Per la palpazione dell' arteria radiale vengono usati i polpastrelli delle ultime quattro dita della mano dell' operatore.

Per la palpazione della carotide e della brachiale si usa generalmente il pollice il cui polpastrello è dotato di un'area tattile di superficie maggiore rispetto alle altre dita.

La frequenza del polso e la sua ritmicità sono la diretta espressione della frequenza cardiaca, salvo alcune eccezioni in cui la frequenza alla radiale può essere inferiore a quella cardiaca come accade:

Il volume del polso è espressione dell' ampiezza (che corrisponde alla pressione differenziale tra massima e minima), dell' altezza (che dovrebbe corrispondere alla pressione sistolica), della gettata cardiaca e del tono ed elasticità della parete arteriosa.
Sotto questo punto di vista il polso può essere ampio (valido) o piccolo (filiforme).
Degni di menzione:
polso.


EMORRAGIE

Si chiama emorragia la fuoriuscita di sangue dai vasi sanguinei.

L'emorragia può essere:

ed inoltre può essere:

Norme di comportamento:

Nelle emorragie di lieve o di media entità:

Nelle emorragie gravi, quando è interessata una grossa arteria ci si comporta così:

Solo in questo modo si può tentare di interrompere almeno temporaneamente il flusso di sangue che il cuore pompa verso la zona lesa (vedi grafico sottostante).

Quest' intervento va fatto subito altrimenti la persona muore dissanguata in pochi minuti.

Tutti i soccorritori dovrebbero conoscere i punti di compressione a distanza e l'uso del laccio emostatico.

EMORRAGIE GRAVI: PUNTI DI COMPRESSIONE

IL LACCIO EMOSTATICO

USO DEL LACCIO EMOSTATICO: In tutti i casi di ferita agli arti è possibile adoperare il laccio emostatico ma occorre sempre tener presente che il suo uso è molto rischioso perché viene a privare tutti i tessuti a valle di ogni apporto di ossigeno.

MATERIALE: Normalmente si usa un tubo di gomma o di altro materiale elastico; si possono usare anche ampie strisce di stoffa o cinture di cuoio; sono da bandire i materiali rigidi: spago, nylon, fili di ferro ecc.

COME SI APPLICA: A cappio, ad ansa

INDICAZIONI: Si applica solo in uno dei seguenti casi:

DOVE SI APPLICA: Al braccio ed alla coscia.

Non serve applicarlo all'avambraccio ed alla gamba dove i grossi vasi passano fra due ossa e quindi stringerli con un laccio può essere solo dannoso.

REGOLA GENERALE: segnare sempre l'ora in cui il laccio viene applicato perché la sua permanenza troppo prolungata può essere dannosissima. Alla sua rimozione deve sempre assistere un medico.


LE USTIONI

Possono interessare il primo soccorritore le ustioni termiche, elettriche, da radiazioni e chimiche da acidi o alcali caustici.

Le ustioni, a secondo della gravità, si dividono in:

Se l'ustione si estende a più di un terzo della superficie cutanea totale c'è pericolo di blocco renale (la pelle non respira, i reni devono lavorare enormemente per eliminare i prodotti di disfacimento delle cellule distrutte e le altre sostanze tossiche).

Per valutare l'estensione delle ustioni si ricorda la regola del 9:

L' ustione che occupa una superficie superiore al 10 % negli adulti e al 5 % nei bambini, comporta squilibri di carattere generale.

Le ustioni di secondo e di terzo grado sono delle ferite: esiste per queste il pericolo di infezione.

Nelle ustioni esiste pericolo di shock e di disidratazione.

Norme di comportamento:

Per le ustioni chimiche da alcali o da acidi forti anche il primo soccorritore deve agire subito intervenendo contro la concentrazione della sostanza e contro il tempo di contatto del caustico coi tessuti organici.

Serve all'uopo un lavaggio con acqua corrente in abbondanza ricordando che alcune sostanze come l'acido solforico e la calce viva, reagiscono con l'acqua producendo grande quantità di calore; pertanto in casi di questo tipo il lavaggio deve essere continuato per almeno 10 minuti.

REGOLA DEL NOVE
(SUPERFICIE USTIONATA)
Valutazione Approsimativa

 

TESTA: 19% per Bimbo - 9% Adulto

ARTO SUPERIORE: 9%

TRONCO SUPERIORE ANTERIORE: 18%

TRONCO SUPERIORE POSTERIORE: 18%

GENITALI: 1%

ARTO INFERIORE: 13%


POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA

Significato - Questi due atteggiamenti: paziente su un fianco e testa in estensione, sono le componenti essenziali della posizione laterale di sicurezza che deve essere raggiunta senza provocare torsioni del capo sull'asse longitudinale della colonna.

Metodo - La metodica è estremamente semplice e chiunque può praticarla purché sappia che le manovre occorrenti sono solo i mezzi per raggiungere la finalità più sopra descritta e servono ad evitare il peggioramento delle condizioni dell'infortunato nell'attesa di essere trasportato in un luogo idoneo ad erogare il soccorso medico vero e proprio.

Attuazione della Posizione Laterale di Sicurezza:


LA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE

Si pratica bocca/bocca oppure bocca/naso (se si tratta di un bimbo), quando c'è un ARRESTO RESPIRATORIO.

NON si pratica quando una sostanza inquinante è velenosa lo ha scatenato (esempio acido cloridrico, ammoniaca, biossido di zolfo, acido nitrico: in questi casi ci vuole apparecchi tecnici speciali).

Come si esegue la Respirazione Artificiale:

Prima di tutto vedere di togliere, se ci sono, oggetti per le vie respiratorie che ostruiscono il passaggio dell'aria. Basta inserire le dita in bocca del pazziente.

La mandibola va spinta in avanti per migiorare la pervietà delle vie aeree superiori

Mantenere il capo in estensione, soffiare con forza nella bocca dell'infortunato mentre li tenete chiuse le narici, controllare che il petto dell'infortunato si sollevi (questo vuol dire che si sta praticando l'operazione correttamente e non ci sono otturazioni ai polmoni)

Vanno praticate 12 - 15 insufflazioni al minuto.

UN SOLO OPERATORE: DUE VENTILAZIONI CON 15 COMPRENSIONI

DUE OPERATORI: UNA VENTILAZIONE OGNI 5 COMPRESSIONI

IN ASSENZA DEL BATTITO CARDIACO, SI PRATICA ANCHE IL MASSAGGIO CARDIACO.


IL MASSAGGIO CARDIACO

In caso di assenza di battito (polso), la Respirazione Artificiale va abbinata col Massaggio Cardiaco:

Paziente disteso su un piano rigido: una mano sullo sterno dell'infortunato, l'altra mano incrociata sulla precedente, SI PRATICA RITMICAMENTE (60 PRESSIONI AL MINUTO CIRCA).

OGNI DUE/TRE MINUTI, SENZA SMETTERE DI PRATICARE LA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE, SI CONTROLLA SE E' RIPRESO IL BATTITO CARDIACO.

SI PROCEDE FINO A QUANDO NON RIPRENDE SPONTANEAMENTE IL BATTITO CARDIACO.


Altre rubriche:

ALCUNI CASI PARTICOLARI DI EMERGENZA (i più comuni)

 

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