ALCUNI CASI PARTICOLARI DI EMERGENZA (i più comuni)

COSA FARE

Senza farsi prendere dall’affanno di fare qualche cosa ad ogni costo, il primo soccorso all’infortunato, QUALUNQUE SIA STATA LA CAUSA A SCATENARE L'INFORTUNIO, comincia dal riconoscimento dei PARAMETRI VITALI:

a) LO STATO DELLA COSCIENZA (cioè risponde spontaneamente alle vostre domande e se le risposte hanno senso);
b) IL RESPIRO (basta osservarlo, altrimenti ascoltare con un'orecchio appoggiato sulla bocca e sul naso del infortunato);
c) LE CONDIZIONI DELL'APPARATO CIRCOLATORIO (mettendo una mano su petto per percepire i battiti cardiaci, oppure sentire il polso, meglio ancora sentire il battito cardiaco sul collo appoggiando le dita sulla vena carotidea).

ADESSO

LA PRIMA COSA PIU' IMPORTANTE DA FARE E' TELEFONARE AL NUMERO 118

IN MODO CHE VENGANO ATTIVATI TUTTI QUEI SERVIZI APPROPRIATI ALL'URGENZA STESSA.

Durante la telefonata, l'operatore del 118 farà alcune domande per valutare lo stato dell'infortunato e successivamente consiglierà la persona al telefono sul modo migliore per assistere l'infortunato sino all'arrivo dei mezzi di soccorso. Quando vi sarà richiesto, fornite il vostro NOME e COGNOME, NUMERO DI TELEFONO, dal quale state chiamando. Quando fornite le indicazioni per arrivare sul luogo dell'evento, siate il più possibile precisi e se potete predisponete qualcuno in strada ad aspettare l'arrivo dell'AMBULANZA.


INCIDENTI STRADALI

Dopo aver risposto all'operatore del 118, rassicurare l'infortunato, se cosciente, sull'arrivo dei soccorsi. Evitare commenti sullo stato di eventuali ferite!!! Se non vi è pericolo immediato di incendio, annegamento o vita NON BISOGNA ASSOLUTAMENTE RIMUOVERE L'INFORTUNATO DALL'ABITACOLO. Infatti in questo modo c'è un'altissimo rischio di peggiorare traumi anche in modo IRREVERSIBILE! Se la temperatura esterna è fredda, si può provvedere a coprire l'infortunato, viceversa se c'è caldo si provvederà ad aprire portiere e finestrini. Ai motociclisti il casco và tolto solo da persone in grado di eseguire correttamente tale manovra. FATE SEMPRE ATTENZIONE AL TRAFFICO ATTORNO ALL'INCIDENTE STRADALE: I CURIOSI SPESSO NE CAUSANO DEGLI ALTRI. COMUNICATE SUBITO ALL'OPERATORE DEL 118 SE SONO COINVOLTI MEZZI TRASPORTANTI MERCI PERICOLOSE.


FRATTURE-LUSSAZIONI

Se la frattura è una "FRATTURA ESPOSTA" e cioè con l'osso che spunta all'esterno della pelle, disinfettate cin acqua ossigenata e se disponibile, coprire con garza sterile. NON CERCARE DI RIMETTERE IN SEDE L'OSSO FUORIUSCITO. Fare attenzione: i frammenti d'osso sono TAGLIENTISSIMI!!! Dopodichè come per le fratture, si deve provvedere ad IMMOBILIZZARE L'ARTO nella posizione in cui si trova SENZA CERCARE di "RIMETTERLO A POSTO".

Per le LUSSAZIONI, che sono la fuoriuscita di un arto dalla sede originaria (per esempio polso-braccio), fare sistemare l'infortunato nella posizione a lui più comoda e meno dolorosa ed ATTENDERE I SOCCORSI.


EMORRAGIE- FERITE

Le EMORRAGIE ARTERIOSE, sono riconoscibili dal fatto che il sangue esce a zampilli ritmici. Se sono situate su di un arto (braccio gamba), si può provvedere mettendo un LACCIO A MONTE dell'arto stesso, ALLENTANDOLO OGNI 5 MINUTI e TAMPONANDO con una garza, altrimenti, come per le emorragie venose, si provvederà a tamponare la ferita (senza comprimere troppo!!!), avendo cura di non togliere la prima garza utilizzata sulla pelle ma aggiungendone delle atre.

NON TENTATE MAI DI RIMUOVERE EVENTUALI CORPI CONTUNDENTI DALLA FERITA: FATELO FARE, SE E' IL CASO, DAL PERSONALE SPECIALIZZATO DELL'AMBULANZA.


USTIONI

Le USTIONI si dividono in 3 TIPI:

USTIONI DI PRIMO GRADO - QUANDO LA PELLE SI ARROSSISCE.
USTIONI DI SECONDO GRADO - QUANDO LA PELLE OLTRE CHE AD ARROSSIRSI PRESENTA DELLE VESCICOLE RIPIENE DI LIQUIDO.
USTIONI DI TERZO GRADO - QUANDO LA PELLE E' CARBONIZZATA.

Per il trattamento delle ustioni NON USARE MAI OLIO (come molte persone pensano), ma LAVARE ABBONDANTEMENTE CON ACQUA POTABILE FRESCA.


SVENIMENTO E PERDITA DI CONOSCENZA

Lo svenimento è un fenomeno caratterizzato dalla tendenza alla perdita di coscienza e preceduto a volte da vertigini o/e nausea o/e pallore o/e sudorazione. Può essere un fenomeno passeggero (detto anche lipotimia) dovuto ad insufficiente irrorazione del cervello (causata da ipotensione, stanchezza, calore eccessivo, permanenza in ambienti chiusi, affaticamento, trauma psichico ecc.); ma può insorgere anche in forma grave come conseguenza di malattie come il diabete, l’insufficienza renale, epatica, traumatismi, intossicazione, ecc.

LE COSE DA NON FARE:

- il primo soccorritore NON è tenuto a fare subito una diagnosi;
- NON deve somministrare alcolici (questi, dilatando i vasi, abbassano la pressione riducendo ancora di più l’afflusso di sangue al cervello);
- NON deve somministrare altre bevande perché in stato di incoscienza non si controlla la deglutizione;
- NON deve spruzzare acqua fredda sul viso;
- NON deve scuotere la persona e tanto meno schiaffeggiarla nell’intento di svegliarla;
- NON deve somministrare sali da annusare;
- NON deve aiutare la persona ad alzarsi qualora questa faccia cenno di volerlo fare subito, ma insistere affinché tenga ancora per qualche istante la posizione sdraiata;
- NON girare il collo o il tronco quando si sospetta una lesione della colonna ( posizione di sicurezza ! ).

LE COSE CHE POTETE FARE:

- se la persona è pallida, lasciarla supina con gli arti inferiori leggermente sollevati rispetto al tronco;
- se è manifestamente congesta in volto la persona va lasciata seduta o semisdraiata;
- slacciare gli indumenti costrittivi attorno al collo ed all’addome;
- controllare lo stato della respirazione e del polso;
- controllare l’affollamento attorno alla persona svenuta;
- assistere la persona nel momento del risveglio.


PROBLEMI CARDIACI - ARRESTO CARDIACO

In tutti i casi in cui si sospetti o si sia certi di avere un infortunato con PROBLEMI CARDIACI bisogna ASSOLUTAMENTE TRANQUILLIZZARLO e RASSICURARLO sull'arrivo dei soccorsi, seguendo le istruzioni dell'operatore del 118. Nel caso in cui subentri un ARRESTO CARDIACO, bisogna COMINCIARE SUBITO la RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE che consiste nella RESPIRAZIONE "BOCCA A BOCCA" e nel MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO, sempre seguendo le istruzioni dell'operatore del 118.


INFARTO MIOCARDICO - Segni di possibile infarto del miocardio:

- Dolore che dura da qualche minuto, descritto come costrittivo ed opprimente, riferito al centro del torace, irradiato alla parte superiore dell'addome, ad una spalla, ad un braccio (generalmente il sinistro), al collo o alla mandibola.
- Respiro affannoso che tende a migliorare col riposo a sedere e che si aggrava nel movimento o nella posizione sdraiata;
- ansia con sensazione di morte imminente;
- sudorazione profusa;
- pallore o colorito cianotico del volto e delle mucose visibili;
- nusea e vomito;
- polso irregolare (piccolo e frequente).

COSA FARE:

CHIEDERE SUBITO AIUTO PER TRASPORTO AD UN CENTRO DI RIANIMAZIONE

- Nell'attesa mantenere il paziente a riposo semisdraiato
- Se il respiro cessa, ed è presente un esperto, praticare immediatamente il MASSAGGIO CARDIACO.
- Se il dolore dura già da oltre due minuti e le circostanze presenti fanno pensare ad un infarto, è preferibile
NON attendere aiuto ma provvedere al trasporto del paziente verso un'unità coronarica (Ospedale PRONTO SOCCORSO o AMBULANZA CEMM con MEDICO).
- Occorre evitare soluzioni intermedie perché la sorte dell'infartuato è affidata esclusivamente alla rapidità con la quale si può provvedere ad un adeguato soccorso definitivo che solo un'unità coronarica può assicurare.
- Se nel frattempo il respiro dovesse cessare ed il primo soccorritore ne conosce la tecnica è indicato il massaggio cardiaco.


In TUTTI I CASI è bene conoscere il B.L.S. (BASIC LIFE SUPPORT = SUPPORTO VITALE DI BASE), detto anche comunemente RESPIRAZIONE ARTIFICIALE e MASSAGGIO CARDIACO, che si apprende benissimo in un

CORSO DI PRONTO SOCCORSO.


Ci sono tante cose da sapere, e non posso certo stare qui a descriverle, anche perchè queste cose non si apprendono leggendo, ma facendo pratica ed esercizi oltre a conoscere come ci si comporta in ogni situazione.

 

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